"La difesa del terroir non è sinonimo di attaccamento reazionario e ostinato alla tradizione. Anzi. È una volontà di procedere verso l'avvenire rimanendo saldamente radicati in un passato collettivo, in cui le radici possono crescere, spingersi liberamente in superficie, nel presente, per creare un'identità ben definita e meritata. È un modo di lottare contro l'omogenizzazione rampante di certe forze mondiali." - Jonathan Nossiter
Plinio il Vecchio non ha mai fatto mistero della propria passione per i vini campani. Nella sua
Naturalis Historia leggiamo con quanto entusiasmo si è dedicato alla descrizione degli innumerevoli vitigni allevati nella regione della
Campania Felix e delle conseguenti dissertazioni sulle numerose varietà di vini che se ne potevano ricavare, in relazione alle differenti zone di provenienza.
Ma già un secolo prima di lui, un altro grande personaggio si era invaghito delle prelibatezze d'Italia. Lo storico e filosofo di lingua greca
Strabone, nella sua
Geografia, passa in rassegna le diverse regioni e popolazioni della penisola, dai tempi arcaici al regno di Augusto e non può mancare di menzionare con il nome di
Enotria quel tratto di terra che si estende nei pressi dello stretto, oggi la
Sicilia della provincia di Messina.
Quando i millenari sviluppi storici porteranno alla formazione dei
territori viticoli più o meno come li conosciamo oggi, ecco che saranno
personaggi carismatici appassionati del vino e della propria terra a scrivere nuove pagine di avventure enoiche.
Forte delle proprie capacità politiche, dei legami con la Real Casa e illustre proprietario terriero,
Camillo Benso Conte di Cavour gioca il ruolo del protagonista nella nascita del vino più emblematico d'Italia.
Barolo, sulle movimentate colline di
Langa, è il paese in cui si incrociano i destini e le attività dei marchesi
Carlo Tancredi Falletti e
Giulia Colbert, insieme alle idee francesi dell'agronomo
Louis Oudart. Il resto è leggenda e il
Piemonte assurge al titolo di grande regione
classica dell'enologia italiana.
La
Toscana è indubbiamente la regione che rima perfettamente con aristocrazia. Esponenti di famiglie che radicano le proprie origini nei turbolenti secoli medievali,
Tancredi Biondi Santi e il barone
Bettino Ricasoli sono indissolubilmente legati al
Sangiovese di
Montalcino e all'invenzione del "vino
Chianti". L'
intraprendenza commerciale riconosciuta ai toscani non si esaurirà mai in campo vitivinicolo e porterà alla creazione di nuovi territori con cui andare alla conquista del mondo:
Bolgheri, se dobbiamo citarne uno.
In puro stile Sommelier Social Club, partiamo alla
scoperta di questi luoghi, dei vitigni e delle tradizioni che li abitano e lasciamoci investire dal
piacere del vino.
Lontano dai luoghi comuni, conta solo la nostra
curiosità!